Terra!

Quando l’uomo sbarcò sulla Luna, circa trent’anni fa, qualcuno usò il verbo "allunare" e il nome "allunaggio" perché "atterrare" e "atterraggio" sembravano impropri, mentre espressioni come "atterrare sulla Luna" sono (o sembrano) contraddittorie, oltre che lunghe. Altri obiettarono subito che allora, per analogia, prima o poi con la conquista dei pianeti avremmo dovuto usare "ammartare" "avvenerare" "aggiovare" "assaturnare" e così via. L’altra obiezione, ancora più forte, è che bisogna distinguere il nome del nostro pianeta, la Terra con la T maiuscola, dalla parola "terra" con la t minuscola da cui deriva il verbo "atterrare".

In inglese il problema non si pone nemmeno perché la parola che indica il nostro pianeta, the Earth, è diversa da quella che indica il terreno, land e da cui derivano il verbo to land, atterrare, e il sostantivo landing atterraggio.

Ma se le cose fossero così semplici, chi come me si guadagna da vivere perché l’inglese è complicato sarebbe nei guai. E allora vediamo almeno alcuni di questi casi un po’ speciali, nel senso che seguono regole d’uso che non sempre si possono generalizzare. Il terreno agricolo è agricultural land ma la buona terra del romanzo di Pearl Buck è The Good Earth; il terremoto è un earthquake; la frana, invece, è landslide. Non chiedetemi perché la terra che trema è earth e quella che scivola è land. La parola land la troviamo anche come secondo componente nel nome di paesi reali come England e Scotland — le terre degli angli e degli scoti — e di fantasia come Disneyland.

Da earth deriva invece, aggiungendo EN, l’aggettivo earthen, fatto di terra, che si trova soprattutto nel composto earthenware, la terraglia, ossia i vasi e gli altri oggetti di uso comune e domestico fatti di terracotta. Per gli oggetti artistici e ornamentali la lingua inglese usa invece, da circa tre secoli, la parola italiana terracotta. I prestiti italiani in inglese non li troviamo solo nel campo della musica ma un po’ in tutte le arti.

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Ieri sera abbiamo parlato di Terra con la T maiuscola, the Earth e di terra con la t minuscola, the land, accennando anche a qualche caso particolare nell’uso di queste due parole. Stasera dobbiamo tornare sull’argomento perché il quadro non è completo. La frase "Perse coscienza e cadde a terra" in inglese è She lost consciousness and fell to the ground, dove troviamo una terza parola, ground, che indica il terreno, il suolo.

Il pianterreno o piano terra di un edificio è il GROUND FLOOR (questo in Inghilterra: perché negli Stati Uniti il pianterreno lo chiamano FIRST FLOOR, letteralmente il primo piano). Un terreno di gioco è un playground e spesso si può specificare di che gioco si tratta: un campo da calcio è a football ground. Perdere terreno, sia in senso proprio che metaforico, è to lose ground.

 

Ground si usa spesso per indicare la base, il fondamento o il motivo di un’affermazione o di un atto; "con quale motivazione si è rifiutato di pagare?" On what grounds did he refuse to pay? "C’è qualche ragione per essere ottimisti" There’s some ground for optimism. Se discutendo con qualcuno si trova un terreno d’intesa (ecco che anche in italiano troviamo la metafora del terreno), in inglese si dice we found common ground, "abbiamo trovato un terreno comune". E alcune trattative riescono se si ha avuto cura di "preparare il terreno", to prepare the ground.

Un pioniere, un innovatore, breaks new ground, ossia dissoda un terreno vergine.

Poco fa abbiamo tradotto ground anche come "suolo" questa è la resa migliore in espressioni come The ground is marshy near the river "il suolo è paludoso vicino al fiume". La differenza rispetto a soil, è che questo è il terreno fertile, mentre GROUND è il terreno in generale: "il terreno sassoso si era eroso" The rocky ground had eroded.

In quanto fertile, soil è il suolo della patria, la terra che si ama: "è nato in terra britannica" He was born on British soil.

Infine un dettaglio tecnico: la terra, nel senso di presa a terra di un impianto elettrico, è earth in inglese britannico e ground in nglese americano.